PESCATORI E NAVIGANTI Vita di mare a Sestri Levante e Riva Trigoso Questo libro rappresenta il tentativo di collocare
nella giusta dimensione la marineria sestrese e rivana sviluppatasi nel corso
dei secoli. Con una importante premessa, spiegata nell’introduzione: «Marineria,
intesa ‘nella sua accezione generale e globale, significa complesso non solo
del naviglio, ma anche di tutti i mezzi che concorrono alla potenza marittima
di un paese, e degli equipaggi che ne fanno parte’. Così si esprimono i dizionari;
tuttavia, i fatti descritti nelle pagine che seguono allargano il concetto,
fino a includervi – oltre a pescatori e marinai – svariate attività legate al
mare, ascrivibili al territorio del Comune di Sestri Levante, dagli incerti e
nebulosi inizi fino alla metà circa del Novecento del secolo scorso, quando
l’epoca delle imbarcazioni a vela e delle grandi campagne di pesca poté dirsi
conclusa. Anzi, al tempo l’uso del vento come forza di propulsione su larga
scala era ormai un ricordo, sebbene nel 1902 dai cantieri di Riva Trigoso
scendessero ancora in acqua dagli scali due velieri a quattro alberi, ‘a palo’,
e con lo scafo di acciaio, l’Erasmo e
il Regina Elena, impiegati su rotte
atlantiche. Ma il motore e la turbina a vapore per le imbarcazioni di tonnellaggio
maggiore stavano prendendo il sopravvento sull’epoca per certi aspetti eroica
che ha ispirato storie entrate a pieno titolo nel patrimonio letterario
mondiale. E per ‘complesso delle attività’ si intendono pure accenni a singolari
vicende del turismo balneare e a certi mestieri ormai caduti in disuso, come
quello degli zavorranti». Il libro è frutto di nuove ricerche compiute nell’archivio del
Comune di Sestri Levante, vero custode della memoria storica, seguendo un filo
conduttore che dalle origini arrivasse alla modernità, recuperando i passaggi
che via via si sono presentati e aggiungendo anche testimonianze coeve. Per
evitare che particolari, ormai quasi sconosciuti, si perdessero e perché il
mare, per chi vi si è dedicato, ha dovuto essere scoperto a poco a poco, con
pazienza, rispetto, amore talvolta e caparbietà. Non solo il mare, comunque,
appena si pensa che, per secoli, fino all’affermarsi dell’industria durante la
prima metà del Novecento, l’attività più importante del comune rimase, anziché
la pesca o il commercio marittimo, che pure esistevano, l’agricoltura. Il
quadro complessivo che ne risulta offre nuove prospettive su quanto avvenne,
unite a una rilettura dell’insieme alla luce di documenti inediti e di indubbio
valore storico. Non soltanto; la ricerca ha permesso di rettificare una serie
di «vulgate» scarsamente significative, frutto di
interpretazioni che non appoggiandosi sugli scritti in materia hanno poco a che
fare con la realtà, in quanto si sono tramandate senza il necessario vaglio
critico, e soprattutto senza un adeguato supporto documentario. .
|